Cima Su Alto – (Gruppo del Civetta)
1951 - Georges Livanos (Il Greco), giunge in Dolomiti con alle spalle l’apertura di 400 vie nuove sulle Calanques (Francia) e con un atteggiamento scanzonato sale con Robert Gabriel il diedro che poi porterà il suo nome sulla Cima Su Alto sulla Civetta. Essi salgono in 3 giorni, usano 99 chiodi, 26 chiodi per le soste (la media torna alta: 1 chiodo ogni 3 metri), corde di nylon (americane), moschettoni “superleggeri” staffe con scalini metallici, ed infine gli immancabili cunei di legno.
1952 - 30 giugno 01 luglio. Andrea Oggioni con Iosve Aiazzi compiono la prima ripetizione della via Livanos/Gabriel della Cima Su Alto – parete Nordovest - 800 m.– 6° grado superiore, nel Gruppo di Civetta.
1967 - Ignazio Piussi, Alziro Molin, Aldo Anghileri con Ernesto Panzeri e Guerrino Cariboni salgono uno spigolo dalle linee ardite: lo Spigolo della Cima Su Alto (Civetta). Per i suoi 400 metri di dislivello (più 400 metri di zoccolo) vengono usati 22 chiodi a pressione che sono giustificati dall’estrema compattezza della roccia che compone lo spigolo. Siamo all’apoteosi della linea perfetta.
1980 – Graziano Maffei e Paolo Leoni, la cordata più esperta nell’arrampicata artificiale sono impegnati sulla parete Nord-Ovest della Cima Su Alto e superano difficoltà in artificiale di A3 e A4, inframmezzate da passaggi di 6a. C’è però molta diffidenza e freddezza nei confronti delle realizzazioni in artificiale. E’ destino di chi va contro corrente. E così chi si cimenta su tali difficoltà in Dolomiti è sospettato di incapacità nell’arrampicata libera.
1981 - Lorenzo Massarotto questa volta nel ruolo di instancabile ripetitore in solitaria di molte impegnative vie di arrampicata, sale la Livanos-Gabriel sulla Cima Su Alto. Si conclude così il ciclo delle grandi solitarie alle vie storiche della Civetta iniziato da Cesare Maestri con la Solleder e proseguito da Reinhold Messner con il diedro Philipp-Flamm.